5 Ottobre 2014 e 17 Luglio 2015, due date che resteranno per sempre legate ad un nome: Jules Bianchi. Il 5 ottobre si corre a Suzuka la quindicesima prova del mondiale 2014, che vede le Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg giocarsi il mondiale, con Red Bull e Ferrari spettatrici non paganti del duello tutto in casa tedesca. Una stagione piena di sorprese, tra cui spicca quella di Jules Bianchi, che nel Gp di Monaco, vicino alla sua Nizza, ha portato per la prima volta la Marussia a punti, con una gara fatta di lotta e duelli, che ha messo in mostra tutto il talento del giovanissimo pilota francese, già con un piede a Maranello per le stagioni a venire. 

Il destino, però, non vuole che ciò avvenga, e così, al 44° giro, la Marussia e la pista allagata tradiscono Jules, che, alla curva Dunlop, schizza via come un proiettile. Con le protezioni attuali, Bianchi non si sarebbe fatto nulla, se non fosse che, in quella curva, solo un giro prima era andato fuori anche Adrian Sutil, con la Sauber, e proprio in quegli istanti una gru era in quel tratto per rimuovere proprio la vettura del tedesco. 

L'impatto è terribile, la pioggia copre le immagini raccapriccianti dello schianto, la gara viene interrotta e poi fermata definitivamente: mancano le condizioni di sicurezza. 

Per Jules inizia un calvario. Subito, viene trasportato d'urgenza all'ospedale di Yokkaichi, ove subisce un intervento per ridurre un ematoma al cervello, ma poi si decide per un maxi-trasferimento all'ospedale di Nizza, dove viene assistito dai migliori dottori, ma anche, e soprattutto, dall'amore dei familiari e della sua ragazza, che non lasciano solo Jules. 

I tifosi anche gli sono vicini, ma tutto l'affetto del Mondo, da solo, non basta, e, dopo 9 mesi di lotta, Jules spira. A darne l'annuncio la famiglia, tramite i social dello stesso pilota francese, tra i più promettenti del panorama mondiale, ma anche tra i più simpatici ed amati del circus. 

A due anni di distanza, ancora non è stata fatta piena luce sull'incidente. La famiglia del povero pilota attacca la FIA, negligente e irresponsabile, e anche la Marussia, incapace, secondo loro, di fornire al figlio una vettura adatta e che gli permettesse di guidare in sicurezza. Il team, ormai fallito, risponde puntando il dito sulla FIA, che, a sua volta, rimanda tutto al mittente e parla di errore del pilota. 

Per Jules il 9° posto di Montecarlo resterà per sempre il suo miglior piazzamento. Un risultato che testimonia, tutt'ora, il suo grande talento, un talento che la F1 ha terribilmente perso. Un futuro in Ferrari che non c'è mai stato, nonostante fosse già pronta una vettura con il #17, che in F1 non si vedrà mai più, perchè Jean Todt ha deciso di togliere il numero del pilota francese, in suo omaggio. 

Una tragedia, quella di Jules, che farà aprire gli occhi a molti, a partire dalla FIA e dai commissari di gara, che da subito interverranno per evitare nuovi casi Bianchi: VSC, HALO, di tutto e di più, che non ci daranno mai indietro Jules, ma che potranno evitare nuove tragedie.

Una F1 che guarda al futuro, però, non dimentica i suoi eroi, i suoi figli, che hanno regalato tante emozioni. 

Ciao Jules, continua a volare in cielo e a correre come tanto amavi fare quaggiù. 

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