Gunther Steiner, team manager della scuderia americana Haas, in questi giorni ha lodato a più riprese il lavoro svolto sino ad oggi da Kevin Magnussen, spesso nell’occhio del ciclone in passato, tanto che lo stesso manager ritiene senza fondo le critiche ricevute in passato dal danese, che, secondo la Renault, mancava di disciplina ed etica nel lavoro. Probabilmente, le critiche sollevate da Abiteboul erano una conseguenza dell’addio di Magnussen al team francese, anche se il manager transalpino non era stato l’unico a criticare Magnussen per i suoi problemi caratteriali e di dedizione al lavoro. Infatti, anche la McLaren dopo l’esordio del driver danese, aveva mosso delle critiche al suo indirizzo, in cui il finlandese era accusato di scarsa dedizione al lavoro.

Steiner, però, ha rigettato le critiche e ha lodato ampiamente il danese, che dal suo arrivo in Haas ha mantenuto un comportamento esemplare: “Non so da dove provengano queste critiche vista l'esperienza avuta sino ad ora con Kevin. Magnuessen collabora con un trainer che lo supporta in ogni aspetto della sua vita. Non conoscevo Kevin prima del suo ingresso nel nostro team, ma non l'ho mai visto mollare o essere carente di impegno. Ha una personalità introversa, ma non voglio impormi per cambiarla. Svolge molto bene il suo lavoro e questo è positivo per il team dato che regala dei buoni feedback".

Magnussen fino ad ora ha disputato una stagione discreta, durante la quale ha conquistato 11 punti grazie ai quali occupa la quattordicesima posizione nella graduatoria iridata, a 7 punti da Romain Grosjean e con un punto di vantaggio su Fernando Alonso. Il giovane pilota, figlio d’arte, ha svolto un gran lavoro di sviluppo con il team e ha più volte ripetuto di trovarsi bene all’interno del team americano: “Mi sento a casa. Sono supportato da tutte le persone all'interno del team ed è un ottimo ambiente in cui un pilota vorrebbe trovarsi. Nel passato ho sperimentato una grande competizione tra ingegneri, manager ed altri membri della scuderia, mentre qui sembra esserci una migliore armonia tra tutte le persone della squadra. Tutti lavorano per raggiungere lo stesso obiettivo. E' positivo trovarsi in un team dove tutti si stimolano a vicenda e non c'è la cultura del trovare il colpevole. Quando abbiamo un problema non perdiamo tempo nell'accusarci tra di noi, ma cerchiamo di trovare la soluzione. C'è una grande fiducia all'interno della squadra".

Tira davvero una buona aria, dunque, in casa Haas, con Magnussen che sembra finalmente aver trovato la sua dimensione in un team dove tutto sembra andare alla grande.

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