Al giro di boa del campionato, Andrea Iannone e la Suzuki sono certamente tra le delusione della MotoGP. Il pilota abruzzese non sta vivendo un momento facile e ha deciso di raccontare la sua visione della prima parte di stagione in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. 

Nell'ultima gara al Sachsenring sono piovute critiche a volontà sul pilota di Vasto, accusato di scarso impegno da Kevin Schwantz, il pilota simbolo di Suzuki: "Mi è dispiaciuto. A me non ha mai parlato di certe cose, avrei preferito che me le avesse dette direttamente in faccia. Ma la cosa non mi fa male, io vivo in prima persona quel che sta succedendo, so da cosa dipende questa situazione. Intorno a me ci sono chiasso e confusione perché tutti si aspettavano qualcosa di diverso". Dopo le dure parole del centauro americano, la settimana scorsa sono arrivate quelle di un suo rivale in pista, Cal Crutchlow, che addirittura lo ha accusato di buttare via il suo talento: "Non penso che sia così, poi ognuno è libero di avere il suo pensiero". Oltre a quelle dei suoi colleghi, ci sono anche le critiche di chi lo accusa di fare una vita non da atleta, dettata soprattutto dal suo rapporto con Belen Rodriguez: "Non mi danno fastidio. Io sono contento di quel che sto facendo, perché do sempre il massimo. Se è finire decimo o lottare perla vittoria, io comunque do il 110%. Sono a posto con la coscienza. Sono già passato da questa situazione in Ducati, i risultati arriveranno anche qui, è questione di tempo. Ogni sfida ha pro e contro, il rischio esiste sempre. Se hai fortuna va bene subito, ma anche Valentino nel 2011 e Jorge adesso hanno faticato in Ducati".

Già, il suo posto è stato preso da Lorenzo, che come fece Rossi a suo tempo, non ha ancora trovato il modo di guidare la rossa di Borgo Panigale in modo da rendere quanto il suo compagno di box, Andrea Dovizioso. Iannone, però, non si dice preoccupato delle prestazioni del numero 99: "Vive la mia stessa situazione. Se non sei a tuo agio sulla moto tutto diventa difficile, ma lui è tra quelli che hanno vinto di più e non si è scordato come si fa. Non si arrenderà. Come me"

Molti pensano che il ritardo nei risultati sia dovuto anche alla scarsità, in termini numerici, delle moto Suzuki in pista. La casa giapponese non ha infatti un team clienti, come Honda, Yamaha e Ducati, e con l'infortunio di Rins si è trovata ad avere una solo motocicletta in pista, quella di Iannone: "Il problema maggiore penso sia proprio questo. Da solo, in un team rientrato in MotoGP da due anni, senza una squadra satellite e altri piloti con cui fare gruppo, tutto è più lento. Serve pazienza". Il pilota di Vasto, infatti, confessa di aver chiesto a Davide Brivio di aprire un team clienti: "Lo abbiamo ribadito al presidente nella visita in Giappone. Penso che accadrà".

Inevitabile, poi, pensare al recente passato, soprattutto vedendo la Ducati di Dovizioso in lotta per il Mondiale: "Ci sono stati momenti in cui ti dici “cazz…”. Però poi ti rendi conto che è quasi un arrendersi. E avere successo diventa una questione di principio".

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.