Commozione visibile, naturale. Andrea Dovizioso vince il Gran Premio d'Italia sul circuito del Mugello, in sella ad una Ducati che appare perfetta nella gara di casa. Il Dovi sfrutta la potenza del suo propulsore sul rettilineo, cancellando le due Yamaha di Vinales e Rossi, poi si difende, senza prestare il fianco, negli altri settori. Un successo che consacra lo splendido lavoro del team in rosso, un successo doppio, perché sul terzo gradino del podio approda un'altra Ducati, quella di Petrucci. 

"Sto provando tante emozioni e dire che le mie energie non erano al massimo. La Ducati ha lavorato benissimo e io questa vittoria l'ho sempre voluta. È un sogno che si avvera, come per tutti i pilota italiani che corrono in moto".

Un avvio intelligente, Dovizioso concede la ribalta prima a Rossi e poi a Vinales, studia le traiettorie dei due rivali, specie nei tornanti più difficili per la Ducati, poi prende la testa e guadagna qualche decimo, un tesoretto da difendere per evitare la bagarre finale. Dovizioso non volge lo sguardo, sicuro al comando di un mezzo che risponde ad ogni sollecitazione. 

"La moto andava molto bene, quando sono arrivato davanti ho visto che gli altri non ne avevano, non ho dovuto spingere al 100% all'inizio della gara e questo è stato importante. Con Viñales non è che stessi controllando, poi ho visto Petrucci e ho pensato che era una "bega" (un problema; n.d.r.) e dovevo tenere. È così difficile vincere al Mugello che capisco perché tutti piangono...".

Sul podio, un ringraziamento al pubblico presente. L'onda gialla, per Valentino, si fonde con la marea rossa, è una festa di sport, è una festa italiana. Casco n.4, Andrea Dovizioso è re nella prova più attesa. 

Fonte dichiarazioni Gds