La vittoria con Dovizioso, il terzo gradino del podio con Petrucci, il quinto posto con Bautista. Quello del Mugello è stato uno dei weekend più belli della recente storia della Ducati, con tre moto nelle prime cinque, ma resta comunque l'ombra Lorenzo, autore di un'altra prestazione incolore e davanti al solo Pirro, tester Ducati ma presente al Mugello come quarta moto ufficiale dopo quelle dello spagnolo, del Dovi e di Petrucci. Chi ha sicuramente fatto festa è Gigi Dall'Igna, il padre delle ultime Desmosedici. 

Il Team Manager Ducati è giustamente euforico per una domenica ai limiti della perfezione: "Petrucci è stato splendido, gara fantastica la sua. E non dimentichiamoci di Bautista: 3 Ducati nei primi 5! Onestamente a un certo punto speravo di fare 1° e 2° (ultima volta in Austria lo scorso anno, nda) . Ma non dimentico che lottiamo contro dei giganti". Perfetta, ma non troppo. Lorenzo ha ancora deluso le aspettative, mostrando ancora problemi di fiducia con la propria moto e, infatti, si è perso dopo aver preso un'imbarcata, sintomo di un feeling non ancora perfetto. Dello stesso parere è anche Dall'Igna: "Un po’ più di confidenza da parte sua, mentre noi dovremo andargli incontro. È un lavoro da fare assieme. Giorgio non è in discussione, ha vinto valanghe di gare e campionati, sa vincere e stravincere. In questo momento è importante alleggerire la pressione su di lui".

Jorge Lorenzo | InSella
Jorge Lorenzo | InSella

Le tre moto nelle prime cinque posizioni, però sono un punto di partenza, non di arrivo: "Si fa finta di niente e si continua a lavorare così. Non siamo ancora dove vorrei essere, ma è anche vero che le difficoltà sono servite a capire tante cose", dichiara Dall'Igna alla Gazzetta dello Sport. I passi in avanti, però, sono stati grossi. Dopo Austin entrambi i piloti del team ufficiale apparivano sfiduciati e anche il team manager non nasconde che lo era: "Sarei stato matto se non lo fossi stato. Ero preoccupato, ma ragionevolmente convinto che già dalla Spagna avremmo fatto meglio. E infatti lì è arrivato il podio di Lorenzo". Proprio Lorenzo era colui ad aver evidenziato i maggiori problemi ad Austin, raccontando che la Ducati si concentrava troppo sul motore tralasciando il telaio: "Non è esattamente così. Non è che non lavoriamo sul telaio, ma è evidente che in questi momenti fare confusione è la cosa più semplice. È molto più difficile tenere i nervi saldi e fare un programma per capire dove si deve andare, che non muovere le mani e basta. C’è un momento per muovere il cervello e un altro per muovere le mani. E serve farlo rigorosamente in questo ordine"

Con la vittoria al Mugello, Dovizioso, è diventato il primo inseguitore di Vinales nel Mondiale, l'obiettivo della Ducati dichiarato ad inizio anno e che ora sembra ancora più valido: "Il nostro obiettivo è vincere il Mondiale. Punto. Quando uno prende uno come Lorenzo non può dire che vuole arrivare 3° o 4°. Solo un matto fa un ragionamento del genere. Il nostro obiettivo è il Mondiale. E se non è così, stiamo sbagliando".

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.