Circa un mese fa, nell'analizzare la gara di Jerez, parlavamo di domenica nera per la Yamaha, che aveva palesato grandi difficoltà nel far lavorare in modo corretto le gomme. Nel weekend di Barcellona sono tornati a galla per la casa di Iwata i problemi già manifestatisi nella precedente tappa spagnola del mondiale, ed i punti in comune con la disfatta andalusa sono due: le condizioni nelle quali la M1 non riesce a trovare competitività, ovvero l'asfalto caldissimo ed il poco grip offerto, ed il fatto che la versione 2016, utilizzata dal Team Tech 3, vada meglio di quella attuale. Il proverbio vuole che siano tre gli indizi che costituiscono una prova, ma nel motorsport, mondo che vive sulla frazione di secondo in più o in meno, ne bastano e avanzano anche solo due: possiamo dire senza sbagliare che la M1 2017, nelle condizioni descritte precedentemente, passa dall'essere una moto top al diventare pressoché inguidabile.

IL VERO PROBLEMA Questa è la considerazione che tutti avranno fatto al termine della gara di Barcellona, ma Valentino Rossi, che in prima persona vive il mondo Yamaha, nel post-gara ha voluto aggiungere dettagli interessanti ai microfoni, andando oltre i problemi legati al poco grip delle due piste in cui la M1 è naufragata. Ha infatti affermato che sin dal primo test con la versione 2017 si è accorto come la moto soffra di un importante sottosterzo, che si traduce in una difficoltà a chiudere bene le curve: per ovviare a ciò, i piloti in blu devono stare al massimo angolo di piega per più tempo, ma così facendo le gomme, soprattutto la posteriore, si consumano molto. Il numero 46 ha specificato inoltre che a Le Mans ed al Mugello, piste in cui il risultato ottenuto è stato positivo, il problema esisteva comunque, ma il maggior grip dell'asfalto lo mascherava, ed è chiaro che poi su tracciati con minore aderenza esso viene messo del tutto a nudo.

ESPERIENZA VS TALENTO PURO Le parole di Rossi non trovano riscontri in quelle pronunciate da Vinales, che sembra non essere consapevole del problema intrinseco alla moto, tanto da dichiarare che onestamente non sa spiegarsi da cosa derivino i problemi incontrati a Barcellona, andando a difendere la Yamaha e invece ad attaccare la Michelin, rea a suo avviso di produrre gomme difficili da capire. Questa discrepanza di interpretazioni deriva probabilmente dalla lunga esperienza che Rossi ha e che gli permette di capire con una certa sensibilità di cosa la moto soffra, mentre un pilota giovane come il 22enne spagnolo, talento puro ma che deve ancora affinare alcune doti, non può avere. Tuttavia, se si riporta la memoria alla fine del pre season, Vinales volava con la M1 mentre il suo compagno di box annaspava, cosa che può aver indotto la casa nipponica a pensare, erroneamente, che la moto fosse competitiva così com'era e che non necessitasse di particolari migliorie visto quanto lo spagnolo stava dimostrando. La verità è che probabilmente Vinales, venendo da una moto meno prestazionale come la Suzuki, arrivato in Yamaha fosse carico a molla e riuscisse a guidare in un modo tale che nemmeno sentisse differenze di setup o altro, tanto era motivato, mentre uno come Valentino, che vanta buone doti di collaudatore, stesse cercando di capire esattamente a cosa fosse dovuto il cattivo feeling che provava in sella, identificandolo poi con problemi di sottosterzo. Però anche il pilota di Figueres ha dovuto fare i conti con una moto sia a Jerez che a Barcellona difficilissima da guidare, ma del resto all'interno di un campionato non è possibile guidare sempre sopra i problemi perchè i nodi prima o poi vengono al pettine e si finisce per cadere o avere comunque difficoltà.

TEST PROVVIDENZIALI In questo contesto arriva quest'oggi in maniera provvidenziale una giornata di test per squadre e piloti, dove dalla Yamaha fanno sapere che verranno provati due nuovi telai, radicalmente diversi tra loro, allo scopo di venire a capo delle difficoltà incontrate. Ricordiamo che queste crisi che gli uomini in blu si trovano ad affrontare nascono dalla volontà alla fine dello scorso anno di prendere una strada diversa per quanto riguarda il progetto della M1: nel 2016 la moto consumava eccessivamente lo pneumatico posteriore, motivo per cui si è deciso di offrire un pò meno grip, che tuttavia non avrebbe intaccato la competitività complessiva nelle previsioni degli ingegneri. Sappiamo invece che ciò non ha portato benefici e ha anche generato la tendenza al sottosterzo in modo indiretto: sarà dunque importante valutare se i due nuovi telai riescano a portare alla risoluzione di tali problemi, perchè se è vero che nonostante tutto Vinales è ancora primo in classifica, è altrettanto vero che quel primato vacilla e non poco data una certa imprevedibilità delle prestazioni della M1.

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