Si narra che durante una riunione dei motoristi della MotoGp di qualche anno fa, mentre si parlava del numero di motori da utilizzare durante una stagione, un ingegnere della Honda rispose con una calma tipicamente giapponese: "Non ci interessa cosa si decide. Noi, con un motore, possiamo fare l'intera stagione".

Una frase che, fino ad ieri, rappresentava alla perfezione la sintonia tra la casa di Asaka e i motori montati sotto la sella della RC213V, che non subivano una rottura dal lontano Gran Premio d'Australia del 2007, quando a farne le spese fu Nicky Hayden. Quasi 10 anni dopo Phillip Island, il motore Honda ha deciso di ammutolirsi nuovamente e, a farne le spese, durante il Gran Premio di Gran Bretagna, è stato il Campione del Mondo e ormai ex-leader iridato Marc Marquez. 

Una fumata improvvisa, mentre il catalano si giocava la vittoria, alle spalle di Rossi e Dovizioso, che ha mandato in frantumi i sogni e le speranze di vittoria del centauro di Cervera, che è rientrato da Silverstone con uno zero in classifica pesantissimo. 

Un colpo basso alla classifica e al morale del centauro spagnolo, che si è visto scavalcare da Andrea Dovizioso nella classifica iridata. Dopo tanti colpi di fortuna, anche Marc Marquez è stato abbandonato dalla Dea della fortuna, che ha deciso di abbandonarlo in un'enorme nuvola di fumo bianco. 

Subito dopo la disperazione, Marquez è tornato ai box, dove ha cercato di stemperare la tensione e la rabbia: "E' stata una giornata sfortunata. Mi sentivo molto bene in moto, stavo cercando di gestire al meglio le gomme per dare tutto nelle battute finali. Ho avuto questo problema per la prima volta in gara, purtroppo non posso farci nulla, fa parte del gioco. Cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno e guardo con fiducia alle prossime gare per tornare alla vittoria. Dobbiamo lavorare come abbiamo sempre fatto. Non ho avuto alcun preavviso del cedimento. Il motore stava funzionando alla perfezione, ma quando sono arrivato alla fine del rettilineo si è rotto all'improvviso. Dobbiamo capire cosa ha provocato la rottura per evitare che questo inconveniente si possa ripetere in futuro. Ho usato questo motore durante tutto il weekend e tutti gli ingegneri l'hanno analizzato ed ha sempre funzionato perfettamente sino alla rottura. La potenza c'era ma all'improvviso si è rotto qualcosa. Sono sicuro che riusciremo a risalire rapidamente alle cause che hanno provocato il guasto e miglioreremo in futuro".

A quel punto, Marquez ha capito di aver perso la leadership iridata, cosa che non sarebbe successa se non fosse esploso il motore Honda. Marquez, infatti, ha spiegato che, prima del problema, aveva già deciso di attaccarsi alla ruota di Dovizioso, favorito per la vittoria, secondo lui, e si stava concentrando, più che altro, a gestire la gomma, come sempre dettaglio fondamentale di questo mondiale: "Ho sentito la ruota posteriore bloccarsi. In quel momento ho pensato subito al campionato. Prima della gara avevo un margine minimo sugli inseguitori e come pilota è sempre fastidioso perdere questo vantaggio a causa di una rottura. Tuttavia sono cose che possono capitare e l'importante è tornare quanto prima a lottare per la vittoria. Stavo cercando di tenere sotto controllo la gomma anteriore visto che le temperature in gara sono state più elevate rispetto al warm up. Non ho avuto problemi con la gomma posteriore, mentre ho cercato di preservare l'anteriore che, quando le temperature si alzano, diventa il nostro punto debole. Vedevo che Valentino non riusciva a scappare, ma quando Dovizioso mi ha superato ho capito che era lui il pilota da tenere d'occhio. La Ducati sta andando bene su tutti i tracciati ed Andrea sta guidando alla grande. Dovizioso è uno dei favoriti per la conquista del titolo. Siamo in quattro a lottare per la vittoria e devo tenere sotto controllo tutti per riuscire a conquistare la vittoria finale".

Ora, con la classifica, cambia anche il mondiale. Marquez in testa era sinonimo di controllo da parte dello stesso pilota, che ragionava molto di più, rispetto al passato. Ora, per recuperare, Marquez dovrà fare gli straordinari e sarà costretto a forzare per recuperare su un brillantissimo Andrea Dovizioso, che di cedergli la leadership, non ne vorrà sentir parlare.  

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