È un Rea calcolatore, ma sempre aggressivo, quello che ha chiuso Gara2 del Gp di Aragon alle spalle di uno scatenato Chaz Davies. Proprio il britannico sembra sempre più l’unico in grado di tenere i ritmi folli di Jonny Rea, capace di mettere al tappeto gli avversari anche con un ritmo non esagerato. Sfortunatamente Chaz è spesso l’opposto di Rea, impulsivo e a volte sconsiderato, come ha dimostrato in Gara2 della Thailandia e in Gara1 ad Aragon, dove gli errori commessi gli hanno portato via punti importanti in chiave iridata.

LA GARA - Andiamo con ordine, però, partendo proprio da gara2 di Aragon, con Melandri, anche lui splendido protagonista di questo inizio di stagione, Rea e Davies vicini in griglia, con Chaz 11° e i due rivali davanti, al 9° e 10° posto della griglia. 
Al 1° giro uno scatenato Rea riesce a rimontare e risalire in 3a posizione, alle spalle delle due Yamaha di Lowes, partito dalla pole e in testa, e Van der Mark. Così, mentre dietro Melandri va a prendersi il 4° posto ai danni di Sykes, Rea attacca Van der Mark, superato immediatamente anche da Melandri. Rea, Melandri e anche Davies sono di un altro passo e così tutti e tre provano a liberarsi delle due Yamaha e nel corso del 4° giro sia Rea che Melandri superano Lowes, mentre Davies si fa vedere da Van der Mark. Per l’attacco vero del ducatista, però, si deve aspettare il 7° giro, quando Davies porta il suo attacco al centauro olandese al termine del lungo rettilineo, opposto ai box. Superato Van der Mark è il momento dell’attacco ai danni di Lowes, infilato in maniera simile a quella del compagno di team. Dopo 9 giri la classifica dice: 1° Rea, 2° Melandri, 3° Davies, 4° Lowes, 5° van der Mark, chiusi in 1” circa. 

Proprio nel corso del 9° giro Chaz, deciso a non perdere tempo, attacca deciso il compagno di team. Melandri prova a resistere all’esterno, ma vanamente. Intanto all’11° giro Lowes va lungo alla S prima del rettilineo e sprofonda in 12a posizione. Passa un solo giro e Davies, dopo aver fatto segnare un altro giro record, attacca Rea, deciso a prendere la testa della corsa. Il duello è incredibile, Chaz, più lento in percorrenza delle curve 16 e 17, attacca proprio alla staccata della 16, Rea si difende e prova a rispondere subito all’esterno, ma la maggior accelerazione della Ducati favorisce il #7, che prova a filare via. 

Fonte: worldsbk.com
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A 4 giri dalla fine anche Melandri prova a farsi valere nei confronti di Rea, sfruttando anch’egli la maggior potenza del suo motore Ducati. Rea prima risponde agli attacchi del centauro italiano, poi, sfruttando una sbavatura del ravennate se ne libera e si riporta su Davies. 

All’ultimo giro Davies rischiato di mandare tutto in fumo finendo lungo, Rea ne approfitta e, dopo essersi avvicinato, attacca duramente il rivale, che risponde con grande tenacia. Rea, anche grazie ad una maggior precisione di inserimento in curva, riesce a superare il centauro della Ducati, che risponde nella S prima del rettilineo. I due arrivano anche al contatto, un duro carena contro carena, che rischia di far finire in terra entrambi, ma che alla fine si salvano. Sul traguardo a spuntarla è Davies, che interrompe un digiuno di 5 gare. 2° Rea, che preferisce alla fine desistere al rivale, forte di un vantaggio quasi incolmabile in campionato, nonostante si sia solo al 3° week-end di gara. Alle spalle dei due toreri giunge Marco Melandri, in difficoltà con le gomme nel finale, che senza problemi avrebbe potuto giocarsi tranquillamente la vittoria con Rea e Davies. 

Fonte: worldsbk.com
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4° Michael van der Mark, con una Yamaha molto competitiva, che anticipa uno spento Tom Sykes, solo 6°. 7° Torres con la Bmw, davanti alle due Aprilia di Mercado e Laverty, ancora non al top della forma. Chiude la Top10 Leon Camier.

La classifica pilota del campionato parla chiaro: Rea 1° con 50 punti di vantaggio su Chaz Davies, 2°. Sykes, nonostante qualche gara opaca è 3°, davanti a Melandri che paga caro il ritiro in Gara1 di Phillip Islands.

Dopo tre gare è tempo di fare già qualche osservazione sui piloti, ma anche sulle case, a partire proprio dal duo Kawasaki-Rea. Il nord-irlandese fino ad ora ha vinto 5 gare su 6 ed è sempre sembrato in controllo della situazione, anche quando non era in testa o sotto pressione. Gara2 di Aragon ha mostrato un Rea aggressivo, soprattutto nei duelli con le due Ducati, cosa che non si vedeva dall’ultimo Gp dello scorso campionato. Il centauro della Kawasaki però mantiene quella sua pulizia di guida, che non fanno mai intendere quando è al limite e quando invece è in pieno controllo della situazione. La Kawasaki, nonostante qualche limitazione, con il campione del Mondo in sella, è ancora la moto da battere, come testimonia anche la classifica costruttori, dove il team giapponese, guida con ampio margine sulla Ducati. 

Proprio la Ducati, al momento, può contare sui due piloti più in palle, insieme a Rea, del mondiale. Davies, come detto, è una furia, che quando è in giornata può tranquillamente lottare spalla a spalla con Rea, ma commette ancora degli errori banali e inutili, che gli potrebbero costare caro a fine mondiale, dato che già ora paga 50 punti a Rea. Melandri invece migliora di gara in gara ed è sempre più vicino ai due rivali, anche se paga ancora la scarsa conoscenza delle gomme, che decadono spesso prima di quelle dei rivali.


Chi sembra in netto miglioramento rispetto lo scorso anno è la Yamaha, che aveva faticato tanto per quasi tutta la stagione e che, al contrario, quest’anno è spesso in lotta per il podio, almeno per ¾ di gara. Lowes è migliorato molto, anche se oggi ha buttato tutto al vento a 7 giri dalla fine, mentre Van der Mark può solo migliorare, dato che è solo alla 3a gara con la casa di Iwata. 

Ha tanto da migliorare Tom Sykes, che sta deludendo spesso in questo avvio di stagione. Il centauro inglese, lo scorso anno, è stato l’unico vero rivale di Rea, ma quest’anno soffre tantissimo il compagno di team, anche se sembra difficile trovare la causa ad un calo così repentino.

Tra i team ci sarà tanto da lavorare anche per Aprilia ed Mv Augusta, molto in ombra fino ad ora, mentre chi sembra davvero in un vicolo cieco è la Honda, sempre più in difficoltà. 

Ora appuntamento è ad Assen. Davies darà seguito a questa vittoria o Rea tornerà a fare il cannibale? 

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