Non prima delle 15.30, sul Centrale di Parigi, la semifinale più attesa. Si affrontano i due principali interpreti su terra, Rafael Nadal, il pluridecorato campione, e Dominic Thiem l'astro in ascesa. Non mancano gli ingredienti per rendere il confronto ancora più appetibile. Siamo al quarto match stagionale tra i due, con Nadal in vantaggio 2-1. Doppio duello in finale, a Barcellona e Madrid, poi quarti al Foro. Nelle prime due occasioni, sigillo spagnolo. Poca storia a Barcellona - 64 61 Rafa - maggior tennis al Mutua Madrid Open - 76 64. Al Foro, infine, lo scacco al re. Un Thiem d'attacco, in grado di togliere tempo e spazio a Nadal, profondità e continuità, chiavi per disinnescare la ragnatela del mancino spagnolo. 64 62, un'impressione di accecante talento, di matura lucidità. Thiem impara dai propri errori, riesce a leggere partita ed avversario. Non casuale il successo, ai quarti, con Djokovic, dopo la recente batosta agli Internazionali. Aldilà delle lune del serbo, l'austriaco sa correggere, in corsa, le proprie mancanze. 

Nadal approda alla prova odierna in perfetta condizione. Una marcia trionfale per Rafa, briciole lungo il percorso, per gli altri. Avversari di seconda fascia, comunque travolti con una "fame" agonistica da vecchio Nadal. Salutare, probabilmente, lo stop con Thiem, prima battuta d'arresto dell'anno su questa superficie. Paire, Haase, Basilashvili, Bautista Agut, comprimari al servizio del campionissimo. Ai quarti, poi, il ritiro del connazionale Carreno Busta. 

Non da meno Dominic Thiem. Cinque affermazioni in tre set. Approccio al torneo con Tomic, velocità di crociera con Bolelli e Johnson, la lezione severa a uno specialista come Zeballos, infine, da circoletto rosso la performance con Djokovic. 76 63 e 60, tonante, a chiudere i conti, a cancellare lo smacco capitale. 

Nadal, sulla carta, parte con i favori del pronostico, per la sua storia qui e in generale sulla terra, perché la partita è tre set su cinque, e Thiem deve dimostrare di poter reggere un certo tipo di tennis sulla lunga durata, e per forma, ma non può certo rilassarsi al cospetto di quello che è, a tutti gli effetti, il rivale più temibile del lotto nella polvere

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Johnathan Scaffardi
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