Camila Giorgi regala al tennis italiano la prima gioia londinese. Vince, Camila, una partita difficile, complicata da un avvio in difetto, condito da errori e sbavature. I due volti di un'unica medaglia, il lato oscuro della Giorgi, sparatutto, senza un filo logico a condurre il gioco. Il lato radioso, di un talento con pochi eguali, in grado di unire potenza e classe, di forgiare un punto frullando colpi e pescando da un arsenale pressoché illimitato. Ne esce una lotta di posizione, mentale ancor prima che di braccio. Dal 50 Cornet al 55, dal primo set francese al ritorno azzurro. Strappi continui, a testimoniare la natura di Camila e di Alizé. Fino all'epilogo, in tre set. La Giorgi sfiora la vittoria nel nono gioco, chiude poi pallina alla mano. Solidità e concretezza, l'alba di una nuova era? 57 64 64

Avvio shock per la maceratese. Fioccano i gratuiti, la Giorgi picchia la palla, ma non trova il rettangolo. Non ha la necessaria lucidità per rallentare il suo incedere. Break francese, tre sbavature di dritto. La Cornet conferma, ai vantaggi, dopo aver cancellato l'opportunità di contro-break, l'allungo. La Giorgi è in confusione, capitola ancora, ben presto è 50. La partita, di colpo, si riapre. Camila trova finalmente un minimo di misura, la Cornet alza il piede dall'acceleratore e si espone. Due doppi falli nel settimo gioco, è 52. La Giorgi si carica, chiude di rovescio e si accoda sul 54, prima di impattare al servizio. L'euforia tricolore si spegne qui, perché la Cornet riavvolge il nastro, piazza la stoccata e si prende il parziale. 75. 

Nel secondo è altalena continua. La Giorgi assorbe il precedente schiaffo e conferma la sua incidenza in risposta. Break al primo gioco, 2-0 a seguire. La Cornet è comprovata lottatrice, cancella il gap, non una, bensì due volte. Il secondo strattone azzurro non produce alcun effetto. La Giorgi piazza una mini-serie di due giochi, vola 42, ma non riesce a proteggere il margine. 44. Serve l'ennesimo capolavoro. Ben salda, di testa, Camila concretizza la seconda palla break, è 54, questa volta sì decisivo. Alla battuta, firma il set, impatta la sfida. 

La Giorgi sveste i panni austeri, scende nel fango, soffre sull'erba nobile di Wimbledon. Rottura in sua favore nel terzo gioco. Sul 21, annulla di carattere due palle break, con un ruggito ne annienta addirittura tre consecutive nel sesto gioco. La Cornet produce, anche grazie all'aiuto della tennista italiana, ma non concretizza. Quando il punto conta, la Giorgi c'è. Il nono doppio fallo del match non impedisce a Camila di portarsi sul 53. Alizé resta lì, aggrappata alle code della rivale, la costringe a servire per guadagnarsi il secondo turno. Sbaglia, la Giorgi, un dritto al volo. Poco importa, l'occhio è acceso, match point sul 40-30, apoteosi azzurra. 64. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo