Alle 22, ora italiana, atto conclusivo, al maschile, del Western and Southern Open. Grigor Dimitrov sfida Nick Kyrgios, in palio un titolo prestigioso, l'occasione di nobilitare una carriera per entrambi alterna. Un incrocio particolarmente interessante, il confronto tra due tennisti indicati da molti come possibili eredi della dinastia dei fab four, più volte però assenti nei passaggi cruciali che segnano l'ascesa di un giocatore. Due semifinali, per Grigor e Nick, simili nell'epilogo, diverse per il "contenuto" dell'avversario di turno. Il bulgaro piega il bombardiere americano Isner, un profilo in grado di sfruttare al massimo un numero limitato di colpi, togliendo spazio e ritmo, tempo e fiducia. 76 76, a 10 il secondo prolungamento. Kyrgios incrina la tela spagnola di David Ferrer. Corsa e sacrificio, la costante difesa come marchio di fabbrica. Un colpo in più, il tasso di rischio alle stelle, la spallata per portare il dirimpettaio, nell'occasione l'australiano, a un passo dall'errore. 76 76, anche qui. Kyrgios è solido. 

Il percorso - Un percorso straordinario quello del fuoriclasse di Canberra. Goffin al primo turno, un esordio quindi non certo accomodante, poi Dolgopolov, un battitore come Karlovic e, infine, Nadal e Ferrer, stantuffi in grado di ribaltare lo scambio. Anche per Dimitrov, ingresso col botto, l'atipico Feliciano Lopez a testare la tenuta del bulgaro, poi il braccio armato di Del Potro, prima di un impegno relativamente morbido con Sugita. Con Isner, tagliando di qualità.

Foto: ATP
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La stagione dei due - Stagione in chiaroscuro per Grigor. Promettente scatto dai blocchi. Titoli a Brisbane e Sofia, nel mezzo la semi d'Australia con Nadal, l'illusione di una prossima consacrazione, di un definitivo approdo nell'élite della racchetta. Il novello Federer, etichetta pesante, ad accarezzare la pallina, ad annichilire gli avversari. Poi la stagione su terra a smorzare l'entusiasmo, la semifinale al Queen's come punto più alto su erba, prima dell'eliminazione, senza diritto di replica, a Wimbledon, per mano proprio di Federer, il maestro. Male a Washington e Montreal, il risveglio, improvviso, a Cincinnati. Tribolato anche il cammino di Kyrgios. Semifinale ad Acapulco, quarti ad Indian Wells - ritiro per problemi fisici - semifinale nuovamente a Miami, KO con Federer. L'inizio di una lunga via crucis, tra problemi fisici ed extra campo, un filotto di sconfitte, a Montreal cenni di ripresa. Due successi, la resa al terzo turno con A.Zverev, impressioni di ritorno, certificate dal 1000 in corso. 

I precedenti - Esiste un unico precedente tra i due, ad Indian Wells, nel 2015. 76 al terzo per Dimitrov. La sfida appare, almeno al via, in equilibrio. Kyrgios, sul cemento, sembra avere qualcosa in più, a Dimitrov il compito di disinnescare le soluzioni dell'australiano, di strappare il controllo del ritmo e del gioco, principio base per avere un'occasione. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo