Una sola parola per riassumere la partita tra Camila Giorgi e Jelena Ostapenko: rammarico. Anzi rammarichi, sono tanti quelli che la tennista marchigiana porta con sè nello spogliatoio di Wimbledon, vedendo chiudersi al terzo turno la sua avventura nell'edizione 2017 dei Championship. Una partita a tratti quasi dominata dalla azzurra, la quale è mancata in entrambi i set nel momento decisivo, quando è trovata a servire sul 5-3 in proprio favore sia nel primo che nel secondo parziale. Dal canto suo, la vincitrice dell'ultima edizione del Roland Garros ha dovuto semplicemente restare a ruota, mettersi con pazienza in attesa che si concretizzassero errori da parte della sua rivale. Errori che sono puntualmente arrivati e che hanno regalato alla giovanissima tennista lettone una vittoria che dà comunque fiducia. E al quarto turno c'è la sfida molto interessante contro Elina Svitolina: chi vince va ai quarti di finale, e la chance per la Ostapenko è davvero ghiotta.

L'avvio di gara appare contratto da entrambe le parti, la sensazione è che l'equilibrio possa spezzarsi da un momento all'altro. E la prima a sfruttare l'inizio negativo della propria avversaria è la Ostapenko: basta un turno di servizio poco proficuo della Giorgi per regalare alla lettone il primo break di giornata, che le consente anche di andare sul 3-1. La marchigiana non vuole concedere margini alla propria rivale e reagisce subito, macinando punti importanti e facendo regredire il ritmo della propria avversaria: il break è praticamente automatico e arriva nel sesto gioco, complici un paio di errori abbastanza evitabili di una Ostapenko nuovamente contratta. In un match così equilibrato sono ovviamente i particolari a fare la differenza, il peso della palla di Camila resta alto e quando la azzurra riesce ad essere profonda in risposta fa male. Così, la Giorgi prolunga la propria striscia di games consecutivi con un altro break, quello che vale il 5-3, dopo aver messo tantissima pressione alla lettone a suon di colpi profondi e pesanti. Ostapenko costretta al tutto per tutto nel nono game, e la tattica vale l'immediato contro-break: l'impressione è che il mood della gara sia cambiato di nuovo, e la striscia di Jelena si allunga con il break che vale il 6-5 e con un gran game che le fa vincere il set, col punteggio di 7-5.

La Giorgi annusa il pericolo di veder sfuggire via la partita e gioca con il coltello tra i denti, ma il set vinto ha restituito fiducia alla Ostapenko, che gioca decisamente meglio rispetto ai games intermedi del primo set. Games molto tirati in avvio di secondo parziale, Camila è costretta ad annullare subito una palla break ma poi è brava a salire di colpi sul suo servizio, insinuando nuovamente dubbi nella mente della lettone anche in risposta. Diventa quasi automatico, anche il questo caso, il break che porta la azzurra sul 4-2, ed è questo il momento in cui più di tutto serve una certa stabilità alla battuta. La Ostapenko sembra tornare a far fatica come a metà del primo set, la Giorgi mantiene il break di vantaggio grazie ad un paio di ace e per qualche minuto scaccia via le paure. Nono game che ha quasi il sapore di essere interlocutorio e propedeutico al momento clou, ovvero il turno di servizio con cui la marchigiana gioca nuovamente sul 5-3 al servizio: anche questa volta il braccio di Camila trema, e la Ostapenko contro-brekka. Una situazione che si ripete e che getta nuovamente nello sconforto la Giorgi, mentre la lettone si fa forte delle debolezze altrui e si va a prendere un altro break nell'undicesimo gioco, al termine di un pessimo turno di battuta della azzurra. E la partita si chiude con la Ostapenko che esulta, e la Giorgi che si rammarica.

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